Tour enogastronomico delle prelibatezze siciliane
La Sicilia, terra di sole, è famosa per il mare, la storia, l’ospitalità… e il buon cibo! La tradizione culinaria siciliana è tra le più invidiate al mondo e i prodotti tipici di questa terra offrono una varietà unica nel suo genere. Al ritorno dalle tue vacanze ti porterai di sicuro più di un ricordo e, tra questi, almeno un paio di chili in più.
La cucina siciliana è fatta di cuore, cibo e storia e cambia a seconda degli angoli dell’Isola che percorri. I piccoli paesini custodiscono tradizioni consolidate, che si tramandano da generazioni, dunque per un tour enogastronomico che si rispetti è necessario girare molto e non soffermarsi solo nelle grandi città.
Per un percorso completo non basterebbero settimane, specie se vuoi (e dovresti) visitare anche i monumenti. Il minimo sindacale dovrebbe essere una settimana, ma ti darò spunti anche se puoi soffermarti sull’Isola solo per un weekend.
Qui il turismo enogastronomico è in continua crescita e la Sicilia è la seconda meta, dopo la Toscana, per gli amanti dei prodotti italiani. Sono tante le strade dei sapori e del vino, le cantine che puoi visitare per deliziose degustazioni e tante le possibilità per divertirti mangiando e bevendo.
Che tu sia un esperto desideroso di mettere alla prova questa regione o un turista che non vede l’ora di azionare le proprie papille gustative, in questo articolo troverai preziosi consigli per il tuo tour tra le tradizioni culinarie siciliane.
Ecco dove andare a mangiare in Sicilia per provare tutte le sue tipicità.
Giorno 1: Catania e la sua “tavola calda”
L’itinerario enogastronomico inizia con la città dell’Etna, Catania, terra dalle mille anime, tra mare e montagna. Puoi atterrare all’aeroporto internazionale di Fontanarossa, a soli 5 km dalla città.
Cosa c’è di meglio che cominciare la giornata con una gustosissima granita accompagnata dalla brioche col tuppo (il tipico cappellino)? Gelsi, mandorle e pistacchio sono i gusti tipici!
E all’ora di pranzo ti si proporrà un vero e proprio dilemma: street food o slow food? Sì, perché qui puoi fermarti per strada ad assaggiare un arancino, la palla di riso con la punta: al sugo, al burro, col pistacchio o in altre mille varianti. La tavola calda offre anche bolognesi, cartocciate, bombe, pizzette e cipolline.
Se vuoi invece fare con calma, perché non fermarti a gustare della buonissima carne di cavallo? In alternativa prova la pasta alla norma, con melanzane fritte e ricotta salata, la pasta al nero di seppia, la caponata, la parmigiana di melanzane e dell’ottimo pesce freschissimo.
Se proprio stai scoppiando, ammutta (digerisci) con un seltz limone e sale o un mandarino: sciroppi che puoi trovare nei tanti chioschetti tipici del catanese. E cosa c’è di meglio poi di una bella gita sull’Etna per provare l’Etna DOC con le sue varianti bianco, rosato e rosso. Se hai tempo vai a Bronte, la patria del pistacchio, una prelibatezza che qui ha un gusto unico.
Giorno 2: i percorsi enogastronomici di Taormina
Se vuoi coniugare bellezza e sapore, Taormina è la tua destinazione perfetta, con tutte le prelibatezze che solo la zona del messinese sa regalarti. Potrebbe essere la prima tappa del tour se arrivi dallo stretto di Messina.
Arancini e granite anche qui sono buonissimi, ma ti suggerisco alcune varianti stuzzicanti. Punta sui salumi, magari sul salame di Sant’Angelo di Brolo, accompagnato, in un aperitivo, da frutta secca come noci, pistacchi e mandorle.
Sui primi piatti puoi scegliere tra la tipica pasta con le sarde o la pasta al forno, insaporita dai formaggi tipici messinesi come la ricotta salata infornata. Accompagna tutto con dell’ottimo Mamertino. Per farti la bocca dolce puoi scegliere tra frutta come fichi, fragole, arance, mandarini e dolci come le tipiche paste di mandorla o la pignolata, vera specialità di Messina.
Giorno 3: tour enogastronomici del siracusano
Siracusa e provincia ti offrono davvero tanti piatti gustosi. Il tuo tour enogastronomico continua ad Ortigia, con la sua splendida Cattedrale e la sua affascinante piazza. Qui puoi fermarti al ristorante per mangiare gli spaghetti con bottarga, mandorle e pomodori provenienti direttamente da Pachino, unici!
Mantieniti leggero perché hai appena cominciato, a pochi chilometri puoi visitare il Duomo di Noto, il trionfo del barocco. Dopo uno spuntino con pane di Lentini e olive (l’olio del siracusano è buonissimo) sei pronto per affondare il colpo con un bel pizzolo di Sortino (due pizze sovrapposte condite con ogni ben di Dio) annaffiato da un bel calice di Nero d’Avola, vino rosso più o meno intenso. Come dolci prova la tipica giuggiulena (torrone con scorza d’arancio e pasta di mandorle).
Giorno 4: enogastronomia siciliana nel ragusano
Tra i monti Iblei è custodita una tradizione culinaria eccellente. Visita Ragusa Ibla e le sue chiese, circondati di silenzio prima di tornare ad esplorare i sapori di quest’area.
Puoi riscaldarti con una selezione di formaggi tipici come il caciocavallo o la provola, ma non può essere finita qui, sei in Sicilia!
Allora largo al maccu di fave secche al finocchietto e alle scacce, sottili sfoglie di pasta con pomodoro, melanzane, patate, ricotta o broccoli, tutto da bagnare con un Cerasuolo di Vittoria o un Donnafugata (dove c’è un bel castello).
Modica è barocco, ma anche cioccolato, il più antico d’Europa, delizioso quello alla vaniglia e quello al peperoncino.
Beh, come non pensare poi a Montalbano, a Punta Secca e i suoi famosi arancini vale la pena provarli anche qui, no?
O magari andare nella famosa trattoria dove è solito gustare molluschi e pesce freschissimo…
Giorno 5: tour gastronomico di Agrigento
La Valle dei Templi è un concentrato di storia e di emozioni, tra alberi di mandorlo e siti archeologici. Anche qui tappa obbligata per assaggiare il macco di fave e la pasta con fave e ricotta. Agrigento annovera tra i suoi vini DOC il Santa Margherita di Belice bianco e il Sambuca di Sicilia.
Giorno 6: percorso enogastronomico a Marsala e Trapani
Percorrendo la via del Sale possiamo godere di Marsala e bere un dolce bicchiere del suo liquore. Altri due vini liquorosi siciliani assolutamente da provare sono lo Zibibbo e il Passito di Pantelleria. Una visita alla deliziosa Erice è d’obbligo, qui possiamo fermarci a pranzo e mangiare le busiate col pesto alla trapanese, preparato con pomodorini maturi, mandorle e pecorino, oppure con il ragù di tonno.
Spostandoci a Trapani, nella deliziosa località marina di San Vito Lo Capo possiamo gustare il cous cous, regalo dell’eredità araba, condito con pesce freschissimo appena pescato. Capitolo vino: Trapani è assoluta protagonista con ben 20 etichette, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Giorno 7: Palermo, pane e panelle
Ultima ma non certo per importanza, Palermo, il capoluogo della Sicilia, da dove potrai ripartire se vieni da fuori: qui trovi l’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino. Ci troviamo nella patria delle friggitorie e dello street food italiano. Dopo una breve capatina a Monreale, per visitare lo splendido Duomo e degustare un bicchierino di Monreale DOC, puoi goderti la città con le sue residenze arabo-normanne, la cattedrale e le chiese.
Se hai voglia di fermarti a Mondello per un bel bagno, puoi scegliere tra le arancine (qui al femminile) e il pane e crocché o il pane e panelle (frittatine con farina di ceci).
Ma se hai lo stomaco forte, perché non optare per il panino con milza e caciocavallo stagionato o la stigghiola, spiedino di budella d’agnello con sale, olio e prezzemolo?
Ma Palermo è anche tradizione, con la pasta con le sarde o le anciova (acciughe), le insalate di mare con polpo freschissimo, i crostacei e il pescato del giorno.
Per quanto riguarda i dolci, la pasticceria di Palermo è davvero unica! Largo dunque ai cannoli e alle cassate alla ricotta, qui trovi forse la migliore di tutta la Sicilia.
Il cannolo è davvero un must che rende Palermo famosa in tutto il mondo.
Se poi resti qualche giorno in più, ti consiglio un tour enogastronomico per i paesini di Sambuca di Sicilia e Santa Margherita di Belice. Qui puoi fermarti in pizzeria e assaggiare il tipico sfincione.
Anche qui la selezione di vini è ricchissima ed eterogenea: andiamo da vini DOC come il Contea di Sclafani, un rosso rubino dal sapore rotondo, ad un bianco come il Contessa Eltellina secco, amabile o dolce.
Turismo enogastronomico della Sicilia in un weekend
La Sicilia è la meta ideale anche per un weekend mangereccio. Puoi scegliere il lato orientale della Sicilia e concentrati su Catania, il suo barocco e i suoi arancini, Siracusa con la splendida isola di Ortigia, i suoi pomodorini delicati e l’intenso Nero d’Avola, e Ragusa con Ibla, i suoi formaggi e le sue tipiche scacce.
In alternativa puoi esplorare la zona orientale, soffermandoti ad Agrigento, con i suoi templi e le sue fave, Trapani e Marsala con il mare azzurro, il cous cous e i liquori, e infine Palermo con la sua eleganza, il pane e le panelle.
Come hai visto, il tour enogastronomico della Sicilia è davvero vario e offre infinite possibilità per gli amanti e gli esperti della buona cucina.
Non mi resta che dirti “Buon appetito”!